CUBICOLO DEI FORNAI NELLE CATACOMBE ROMANE DI SANTA DOMITILLA - ROMA
L'OPERA
Le Catacombe di Domitilla sono tra le più antiche di Roma. Queste catacombe iniziarono a essere usate nel II secolo e vennero abbandonate nel secolo VIII, per essere poi dimenticate fino al XVI secolo. Il cimitero sotterraneo si sviluppò prima secondo due nuclei funerari separati, che in seguito si unirono in un’unica grande catacomba. Con circa 80 tombe dipinte sono anche una delle più grandi e belle collezioni di sepolcri affrescati. Il cubicolo “dei fornai” si trova al primo piano.
LE PROBLEMATICHE DEL RESTAURO
Le pareti sono dipinte principalmente ad affresco , spesso con sovradipinture a secco. All’interno delle strutture ipogee delle catacombe si formano dei parametri ambientali che stabiliscono l’instaurarsi di un microclima abbastanza stabile, caratterizzato da un’elevata umidità relativa (fra il 96% ed il 100%) con temperature sui 14-17 °C durante tutto l’anno. Uno dei fenomeni di degrado più diffusi riguarda la precipitazione e cristallizzazione di incrostazioni di carbonato di calcio che arrivavano a ricoprire quasi totalmente i dipinti murali. Ne è un esempio la caratteristica pellicola scura localizzata sulle volte e nelle parti alte degli ambienti ipogei che può avere consistenza variabile da un sottile velo coprente a uno strato molto compatto.
In caso di presenza di stratificazioni molto spesse con concrezioni terrose si è reso necessario aumentare l’energia di irraggiamento oltre quelle disponibili per il sistema LQS. Si è proceduto quindi all’utilizzo del sistema SFR col quale, per ottenere un grado ottimale di pulitura, è stato necessario lavorare a step successivi irraggiando lo stesso punto con parametri differenti. Sono state utilizzate fluenze fra 2.1 J/cm2 e 7.0 J/cm2 .
IL LASER
La rimozione delle incrostazioni avvenuta negli anni passati era stata effettuata principalmente per via meccanica cercando di ridurre al massimo lo spessore della concrezione salvaguardando, al tempo stesso, lo strato pittorico originale. I risultati ottenuti con questa metodica non erano però del tutto soddisfacenti in quanto non restituivano la completa leggibilità della superficie. I restauratori hanno quindi scelto di utilizzare il laser, in particolare due sistemi diversi: un Long Q-switch e uno Short Free Running. Con il sistema LQS la pulitura è stata effettuata a frequenza 5Hz e fluenza pari a 0.7 J/cm2: con questi parametri la pellicola nera è risultata completamente asportata da tutte le cromie presenti nell’area interessata. In presenza di stratificazioni molto spesse con concrezioni terrose si è proceduto all’utilizzo del sistema SFR col quale, per ottenere un grado ottimale di pulitura, è stato necessario lavorare a passaggi successivi irraggiando lo stesso punto con parametri differenti.
Committenza: Pontificia Commissione di Archeologia sacra – Roma
Restauratrice: Maria Gigliola Patrizi
– G. Patrizi et alii, Rimozione laser di pellicole scure su dipinti murali in ambiente ipogeo: il caso di studio del cubicolo “dei fornai” nelle catacombe di Domitilla a Roma, in Atti APLAR 3, Bari 18-19 luglio2010, Padova 2010, pp. 73-83.
– Senserrich Espuñes et alii, The mural execution technique of the “dei Fornai” cubicle revealed by laser cleaning, in C. SAIZ-JIMENEZ (ed.) The conservation of the subterraneam cultural heritage, London 2014, pp. 73-82.
– S. Siano et alii, Study and laser uncoveringof ipogean Early Christian wall painting of Roma’s Catacombs of Santa Tecla and Domitilla, in A. Sgamellotti, B. G. Brunetti, C. Miliani (ed.), Science and Art. The painted surface, Royal Society of Chemistry, 2013, pp. 28-45.
– G. Patrizi et alii, Il cubicolo “dei fornai” nelle catacombe di Domitilla a Roma. Considerazioni a conclusione della pulitura laser, in Atti APLAR 4 2013, pp. 143-154.